Tetto in legno massiccio uso fiume
Tra febbraio e aprile 2024, noi di Mozzone Building siamo stati incaricati di realizzare un tetto in legno massiccio uso fiume per una cantina vitivinicola nel cuore delle Langhe, più precisamente a Barolo (CN).
In questo articolo approfondiremo questa particolare lavorazione del legno, la differenza tra le travi 4 fili e l’uso fiume e quali sono state le soluzioni che abbiamo studiato per il progetto commissionato, anche considerata la particolare zona di intervento e messa in opera.
Le sfide del progetto
Nel corso di questo intervento ci siamo trovati di fronte a diversi aspetti da valutare, dettati principalmente dalle esigenze del cliente, da scelte estetiche preesistenti e da vincoli paesaggistici da rispettare.
Tutto ciò ha determinato una fase di progettazione mirata a un’esecuzione coerente ai precedenti interventi strutturali, per evitare eventuali criticità, soprattutto durante la messa in opera.
La priorità del progetto per la realizzazione del tetto in legno massiccio di abete è stata mantenere l’uso fiume impiegato per le due porzioni di tetto adiacenti e preesistenti, con l’obiettivo di preservare l’integrità e l’armonia architettonica dell’intera cantina vitivinicola.
Inoltre, essendo la cantina situata nelle Langhe, a Barolo (CN), andavano rispettate le linee guida e i vincoli paesaggistici imposti alle zone patrimonio Unesco. Per noi di Mozzone è stato essenziale poter garantire che il lavoro rispondesse agli elevati standard estetici imposti da questo prestigioso riconoscimento, così come per il progetto della villa in Langa con tetto in legno a vista di rovere antichizzato.
Le nostre soluzioni per il tetto in legno massiccio uso fiume
L’intervento è stato eseguito su una struttura con pianta a L a tre maniche. Inizialmente abbiamo rilevato le quote altimetriche delle diverse porzioni di tetto, in modo da realizzare un raccordo perfetto tra le sezioni strutturali preesistenti e quelle di nuova realizzazione, grazie anche a un cordolo. Il disegno esecutivo è stato creato in funzione del rilievo, fornendo all’impresa edile le misure corrette per un preciso livellamento.
Per questo tetto in legno massiccio uso fiume, abbiamo inoltre previsto l’impiego di coppi vecchi. L’obiettivo era garantire la durabilità e la resistenza del tetto nel tempo.
Per migliorare ulteriormente la robustezza del manto, abbiamo optato anche per l’inclusione di un’ondulina a base di fibre organiche bitumate, una soluzione che offre una protezione aggiuntiva contro gli agenti atmosferici e rende la struttura più isolata contro le intemperie.
Infine, sempre con l’obiettivo di preservare la coerenza estetica con gli interventi preesistenti, per la scelta del rivestimento del tetto sono stati mantenuti i coppi in laterizio già presenti sui tetti adiacenti.
Tuttavia, è importante notare che il tradizionale coppo in laterizio sta gradualmente lasciando il posto a soluzioni più pratiche, a partire dal peso: ad esempio la tegola marsigliese o portoghese, che offrono una maggiore facilità di installazione e manutenzione nel corso del tempo.
La differenza tra 4 fili e uso fiume
Nell’industria del legno e in bioedilizia, oltre a rispettare i cosiddetti CAM (criteri ambientali minimi), sappiamo bene che la scelta del metodo di lavorazione del legno incide sulla resa estetica finale e sull’investimento del cliente.
Vediamo qual è la differenza tra le travi in legno 4 fili e le travi in legno uso fiume.
Lavorazione delle travi 4 fili
Per capire questo metodo di lavorazione del legno immagina un quadrato dagli spigoli dritti inscritto in un cerchio, che è la sezione trasversale del tronco.
Il vantaggio di questo taglio è principalmente quello di sfruttare al meglio il tronco dal punto di vista delle sezioni, che possono essere anche rettangolari. Tuttavia si usa solo una parte del legno e c’è abbastanza consumo di materiale. Il tronco può diventare tavola, listello, imballo etc.
Lavorazione delle travi uso fiume
Al contrario, per comprendere la lavorazione del legno uso fiume, immagina un quadrato circoscritto da un cerchio. Questo metodo si adatta alla forma naturale del legno, sfruttandone al massimo la struttura e riducendo al minimo gli sprechi.
Il risultato finale sono profili più irregolari e spigoli stondati, che conferiscono un aspetto estetico più naturale.
Tutti i vantaggi del legno uso fiume
Il metodo uso fiume, innanzitutto, consente di ridurre gli sprechi di materiale durante il processo di lavorazione, grazie alla sua capacità di adattarsi alla forma naturale del tronco, evitando tagli superflui. Tale ottimizzazione non solo contribuisce a una gestione più efficiente delle risorse, ma può anche portare a una riduzione dei costi complessivi di produzione per le aziende del settore.
In aggiunta ai benefici più pratici, l’uso fiume offre vantaggi estetici di rilievo. Le sezioni di legno ottenute attraverso questo approccio presentano spesso contorni più irregolari e naturali, conferendo al materiale un carattere unico e distintivo. Questo valore aggiunto non solo eleva il prestigio del prodotto finito, ma soddisfa anche le esigenze estetiche dei clienti che cercano soluzioni originali e personalizzate.
Se sei un progettista e vuoi esplorare le possibilità offerte dall’uso fiume per i tuoi progetti, contattaci per un sopralluogo alla cantina vitivinicola di Barolo, con tetto in legno massiccio uso fiume.
I NUMERI DEL PROGETTO
Tempi di realizzazione: 2 mesi (febbraio-aprile 2024)
Totale delle tre porzioni di tetto: 500 mq circa
Legno massiccio impiegato: venti mc
PARTNER DEL PROGETTO
Impresa edile: Busca Fratelli Costruzioni
Dr. Ing. Giorgio Giamello
Servizi su questo cantiere
Cosa abbiamo curato
- Calcolo Strutturale
- Disegno Esecutivo
- Taglio dei Pannelli e Travi con Macchine CNC
- Trasporto dei Pannelli e Travi in Cantiere
- Assistenza in Cantiere
- Montaggio della Struttura
- Direzione Lavori Strutturale